La storia: dal 1869 al Terzo Millennio

 

In Italia il primo tentativo di fondare una biblioteca popolare è attribuito alla città di Prato nel 1861 per opera di Antonio Bruni, definito da Giuseppe Fumagalli, «il vero apostolo delle biblioteche popolari». Comitati per la diffusione delle biblioteche popolari erano sorti nelle maggiori città del nord Italia ben prima dell’esperimento del Bruni, ma la sua iniziativa apportò un grosso contributo alla diffusione su scala nazionale: nel 1869 le Popolari erano 250, quindici anni dopo saranno circa un migliaio. In ambito fiorentino, nel 1869, furono fondate biblioteche a Bagno a Ripoli in novembre, a Castelfiorentino in giugno, e ad Empoli in agosto. Anche a Sesto Fiorentino, il 7 di marzo del 1869, fu inaugurata la Biblioteca Popolare Circolante, il cui atto costitutivo in Società risale in verità al 20 dicembre del 1868.

Il grande impulso che ebbero le biblioteche popolari nella seconda metà dell’Ottocento non durò a lungo e dopo un iniziale entusiasmo vegetarono o perirono. Ciò nonostante, la Biblioteca Circolante di Sesto Fiorentino è ancora viva e attiva sul territorio, con la sua presenza ininterrotta da 141 anni. Nel febbraio del 1869 fu pubblicato il primo Statuto e la biblioteca assunse la denominazione di Società per la Biblioteca Circolante di Sesto Fiorentino. Fra i suoi promotori si ricordano Pilade Tosi, insegnante e impiegato di banca e Pietro Villoresi, notaio in Sesto Fiorentino, rispettivamente primo presidente e primo segretario della Circolante. Le prime opere che andarono a costituire il fondo della biblioteca furono donate dai soci stessi e da esponenti delle classi più agiate; l’alto tasso di analfabetismo limitava il corpo sociale della Circolante a poche persone, per lo più impiegati dell’Amministrazione Comunale e loro signore.

Nel 1879 la Biblioteca popolare di Sesto festeggiò i suoi primi dieci anni di vita, con una serata mondana in grande stile presso il Teatro Niccolini di Sesto, ma da quel momento in poi si verificò una certa decadenza, conseguenza anche del venir meno della forza propulsiva e dell’entusiasmo della generazione dei soci fondatori, destinata a protrarsi fino alla fine del secolo. Solo con la nomina di un nuovo Consiglio nel 1910, in cui figuravano persone quasi tutte in età compresa fra i venti e i trent’anni, si osservò un certo risveglio dal torpore. L’anno seguente fu redatto un secondo Statuto che precisò meglio i compiti e gli obiettivi della Circolante, ma questi sforzi furono interrotti dall’avvicinarsi della prima guerra mondiale e la vita della biblioteca non poté non risentirne (nel 1917 i locali della sede furono adibiti ad ufficio per i profughi di guerra).

Da gli anni ‘20 in poi la biblioteca ebbe una stagione ricca di iniziative e vide accrescere i suoi soci e lettori: Fiere del Libro, conferenze, gite d’istruzione venivano organizzate con frequenza. Nel 1922 fu anche risolto il problema della sede: dopo un lungo peregrinare alla  Biblioteca Circolante fu assegnata una sede nel palazzo comunale  e, contemporaneamente, alla Società fu conferito il lascito Chambion, corposa biblioteca personale di un  noto medico francese.

Sempre nel 1922 la Biblioteca Circolante di Sesto Fiorentino aderisce alla Federazione Italiana delle Biblioteche Popolari fondata a Milano nel 1908 da Filippo Turati ed Ettore Fabietti. Con l’avvento del fascismo invece, l’Ente Nazionale delle Biblioteche Popolari e Scolastiche, creato dal regime, portò ad un controllo autoritario sugli indirizzi politico-ideologici delle biblioteche popolari ed anche a Sesto Fiorentino uomini del regime riuscirono ad imporsi in seno al gruppo dirigente della Società per la Biblioteca Circolante.

Dopo il 1945, con il cambiamento politico, la vecchia dirigenza viene estromessa e gli organi direttivi e la presidenza rinnovati. Da quel momento in poi la Biblioteca Circolante si avviò a diventare il centro della vita culturale del paese e la sua esperienza sarà anche riconosciuta a livello nazionale, come accadde ad esempio nel corso di un convegno sulle biblioteche popolari organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione a Palermo nel 1948.

Una data cruciale nella vita della Società è il 1973: in questo anno viene stipulata una convenzione con l’Amministrazione comunale in base alla quale l’associazione diventa parte integrante nella gestione del servizio di pubblica lettura della città; convenzione rinnovata più volte nel corso degli anni.

Nel 2001 la Società per la Biblioteca Circolante di Sesto Fiorentino è stata riconosciuta, con decreto del Presidente della Regione Toscana, associazione di volontariato e quindi iscritta nel registro regionale delle associazioni di volontariato. In seguito, grazie al D. Lgs. 4 dicembre 1997 n. 460, la Biblioteca Circolante, in quanto associazione di volontariato, è divenuta ONLUS di diritto.

A seguito del trasloco della Biblioteca Pubblica  “Ernesto Ragionieri” di Sesto Fiorentino nella nuova sede di Doccia,  la Società per la Biblioteca Circolante ha adesso la propria sede sociale in Piazza della Biblioteca 4, nei locali della restaurata Villa Buondelmonti, edificio nel quale il Marchese Carlo Ginori nel 1737 fondò la storica Manifattura di porcellane di Doccia.